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27/06/11

Il nuovo ordine mondiale mette le mani sulla Grecia


La polizia greca contro i manifestanti
In questi giorni si sta scoprendo il vero significato della crisi greca e del riscatto finanziario da parte della trinità UE, FMI, BCE.
I fatti della Grecia sono un primo e diretto attacco alle sovranità popolari dei fautori del nuovo ordine mondiale. La conquista della Grecia segna l’inizio della conquista dell’Europa. Lo scopo finale di questa oscura oligarchia che vuole controllare il mondo e la sua gente è la creazione di un governo mondiale ed una banca mondiale. La globalizzazione che standardizza ed elimina le differenze è una delle sue armi principali.
Sui giornali si legge ciò che già si intuiva quando iniziarono i problemi del paese ellenico; quale condizione al secondo riscatto finanziario, la Grecia accetta che un indefinito gruppo di supervisori controlli da vicino le privatizzazioni e le riforme del governo. È un eufemismo per dire che la Grecia deve cedere parte della sovranità democratica a foschi personaggi che si nascondono dietro organismi come la UE, il FMI o la BCE. I politici ellenici non potranno decidere che cosa fare e come agire per uscire dalla crisi ma dovranno invece accettare in silenzio le direttive che arrivano dall’esterno. Nella crisi greca si vede un attacco diretto alla democrazia e alla sovranità del popolo.
L’oligarchia neoliberale ha scelto il paese ellenico per questo attacco fondamentalmente per due ragioni. In primo luogo la Grecia è una nazione relativamente piccola e questo garantisce che le cose non gli sfuggano dalle mani; in secondo luogo è la culla della filosofia e della democrazia in Europa. Per la mano nera che orchestra questo sporco piano per rovesciare il paese in cui nacque la democrazia, ossia il potere del popolo, non è solo un fatto simbolico, ma anche l’affermazione chiara e inequivoca delle sue intenzioni liberticide. Questa oligarchia vuole distruggere la democrazia, vuole schiavizzare i popoli.
Per raggiungere i suoi obbietivi non risparmia mezzi e sottilezze, soprattutto se prendiamo in considerazione il fatto che l’Europa non è una piazza facile; lo disse a suo tempo la neoliberale Margareth Thatcher quando affermò che nel Regno Unito non sarebbe stato semplice imporre i criteri della nuova economia di mercato a causa della tradizione democratica del paese. Ciò nonostante ci riuscì anche se durante il suo mandato si generarono gravi disordini sociali.
Per il momento l’Europa non è il Sudamerica, dove le dittature militari imposero i criteri della nuova economia con la forza, le armi e la repressione. In Europa è necessario agire in un altro modo. Affinché la gente accetti volontariamente la schiavitù oligarchica è necessario sconfiggere gli stati dall’interno. Bisogna destabilizzare fortemente le sovranità locali, l’economia, perché accettino la soluzione che viene dall’esterno, sia la UE, il BCE, FMI, Merkel, Sarkozy o banche varie.
Francia e Germania sono i principali creditori della Grecia che spende un 4,5% del PIL per rinnovare l’armamento dell’esercito. La scusa è la sua problematica posizione di frontiera con la Turchia, che comunque essendo parte della NATO non è per nulla una minaccia. È una spesa innecessaria, tuttavia nessuno esige alla Grecia di ridurre drasticamente la spesa militare. Perché? Quali sono i veri interessi? Chi vende armi alla Grecia? Chi le concede ancora prestiti per comprare armi quando ha un deficit pari al 10,5% del suo PIL? Sono la Francia e la Germania, le stesse che partecipano in prima fila al riscatto finanziario. Tutto ciò sembra contorto, ma è assolutamente logico se in realtà si vuole mantenere la Grecia in una situazione di crisi permanente per destabilizzare il paese e prenderne il controllo.
In Europa il neoliberalismo  non può ancora provocare un colpo di stato per controllare le economie locali come successe ad esempio in Cile con Pinochet; deve essere assai sottile e obbligare a ristrutturare le cose dall’interno.
La polizia reprime durante le manifestazioni di Atene
La Grecia è il saggio generale, un primo attacco, ma presto la mano nera stenderà la propria cupidigia su tutti gli stati che sfortunatamente fanno parte dell’euro. I governi locali saranno obbligati a cedere la loro sovranità ad indefiniti poteri globali per non dichiarasi in bancarotta, gli stessi indefiniti poteri globali che sono i responsabili della bancarotta. Non è fantapolitica; sta succedendo molto vicino in un paese membro della UE.
Il nuovo ordine mondiale nel quale i mercati saranno più influenti delle ideologie sta vincendo perché conta sulla complicità di tutta la trama del potere, dalla politica, naturalmente, fino ai giudici, alle forze dell’ordine o ai mezzi di comunicazione. In realtà i politici, i giudici, le polizie, i mezzi di comunicazione sono controllati dall’oligarchia del nuovo ordine mondiale.
Questa gente non ha scrupoli e calpesta milioni di persone per raggiungere i propri scopi. La Grecia ce lo dimostra ancora un volta. Le proteste dei cittadini sono sempre più forti, ma qualcuno ascolta il popolo? I politici marionette portano avanti le riforme, l’aumento delle tasse, i tagli che dissanguano la maggioranza per il beneficio di una esigua minoranza.
Considerando che cosa c’è in gioco, ossia il controllo del mondo, non credo che le proteste riescano a fermare questo gruppo di spietati che solo ricercano il proprio beneficio. Questa oligarchia non ha orgoglio nazionale, né appartiene ad uno o ad un altro paese. Si collocano al di sopra delle tradizioni ancestrali, non hanno alcun vincolo con una terra concreta. Di fatto non hanno vincoli con la Terra, non sono umani perché hanno perso ogni traccia d’umanità. Per loro i popoli sono una massa informe da controllare, dirigere e manipolare. Disprezzano le libertà individuali e gruppali e vogliono imporre il proprio criterio. Non credo che le proteste pacifiche, né i discorsi etici li fermino perché non conoscono il pacifismo né hanno etica. Questi inumani ridono in faccia al pacifismo e all’assemblearismo, perché sanno che ora sono una perdita di tempo.
Mentre la gente protesta pacificamente e si riunisce in eterne assemblee per non arrivare a nessuna conclusione decisiva il nuovo ordine mondiale si consolida in Europa. La gente protesta contro i tagli, ma i tagli vengono portati a termine. La gente protesta contro l’austerità, ma la UE impone l’austerità. La gente protesta contro il patto per l’euro, ma il patto per l’euro viene firmato. La gente protesta contro i politici, ma nessun politico si dimette o viene processato.
Nessuno risponde alle proteste pacifiste. La Grecia ne è l’esempio. La Grecia ne è l’esempio, ma dopo la Grecia sarà il turno della Spagna. Colpire la Spagna significherà sperimentare con un paese ben più grande, con un numero maggiore di abitanti e con maggiori ripercussioni possibili. Oltretutto servirà a dare un chiaro messaggio ai popoli che protestano: protesta e ti colpiremo, cosa che la polizia ha già fatto a Barcellona durante le manifestazioni degli indignados.
Si è capito dove si vuole arrivare con il caso dei cetrioli spagnoli quando senza prova alcuna la Germania ha dato la colpa agli agricoltori andalusi dello scoppio dell’epidemia di e-choli. Perché non venne addidato un altro paese come capro espiatorio? Perché hanno già in agenda far sprofondare la Spagna, anche se in questo caso da l’impressione che agirono prima del tempo.
La Spagna sarà commissariata più o meno tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 quando il governo della nazione sarà già cambiato dal PSOE al PP ed i nuovi politici, servi del neoliberalismo, scopriranno pubblicamente che i conti erano stati truccati o qualcosa del genere. Cercheranno un colpo di scena che stordisca emotivamente la popolazione e giustifichi misure respressive. Questo darà via libera alla richiesta di ulteriori sacrifici alla gente, dando la colpa oltretutto ai governi anteriori.
La conquista della Grecia ha segnato l’inizio della conquista dell’Europa.
Il nuovo ordine mondiale non rinuncerà ai suoi piani di conquista globale anche se molti protestano in maniera pacifica.
Siamo solo all’inizio.


16/06/11

Il patto per l'euro - espoliazione voluta dal neoliberalismo

Riunione del Patto per l'euro. Heil Merkel!
Mi chiedo se c’è ancora qualcuno convinto che la crisi economica che stiamo attraversando sia il semplice frutto di un ciclo economico e che quindi prima o poi finirà come in altre occasioni. Personalmente mi unisco alla voce di tutti coloro che credono che in realtà si tratta di una crisi disegnata a tavolino dalle oligarchie del neoliberalismo per ottenere il pieno controllo dell’economia mondiale. Hanno creato questa crisi per avere via libera ed introdurre drastici tagli che diversamente non sarebbero stati tollerati dalla gente in un sistema democratico.
Il neoliberalismo, grosso modo, è una dottrina economica che predica di ridurre l’intervento statale per favorire invece l’iniziativa privata ed il libero mercato capitalista. In altre parole, il neoliberalismo pretende di togliere di mezzo le democrazie, la volontà e la sovranità collettiva dei popoli per favorire l’oligarchia, la volontà minoritaria di pochi. Il neoliberalismo è un furto legale alla comunità poiché permette che pochi –banche, imprenditori senza scrupoli e multinazionali con il consenso dei politici- si impadroniscano dei beni che appartengono a tutti. La privatizzazione, ossia la concentrazione delle risorse nelle mani del capitale privato, è una delle sue armi principali.

Il recente discorso di Obama al parlamento britannico (leggi qui) indica che ci troviamo di fronte ad un inasprimento delle politiche neoliberali come risposta alla crisi economica mondiale. Nel corso del suo intervento il presidente americano auspicò un maggiore potere del mercato globale di fronte alle ideologie. Tra le righe disse che i mercati saranno più influenti delle ideologie per tracciare strategie politiche, sancendo in questo modo il nuovo ordine mondiale. Le ideologie appartengono alla collettività, mentre il mercato è manovrato dai lobby del potere economico, che non sono esattamente altruisti e collettivi.
In tutti i paesi della zona euro il debito creato da pochi speculatori viene ora pagato dalla collettività sotto forma di tagli sociali, aumento delle tasse sul consumo, diminuzione della spesa pubblica come sanità, educazione, infrastrutture o prestazioni sociali ai più deboli.

Parallelamente si promuovono politiche di riduzione della pressione fiscale sulla produzione ed il reddito, ossia su aziende e  capitali. In queste ristrutturazioni neoliberali non si fa distinzione tra le diverse fasce si reddito dei contribuenti, in modo che alla fine si penalizza la maggioranza delle persone che ha già difficoltà mentre le grandi fortune appena se ne risentono. Nel futuro prossimo chi ha poco avrà ancora di meno, rimanendo esposto alla mancanza di aiuti statali come già succede in vari paesi; chi ha molto, invece, avrà sempre di più. Pochi possederanno molto e molti possederanno poco. Non c’è bisogno di essere un indovino per vaticinare la sparizione della classe media e l’aumento del numero di persone che cadranno al di sotto della soglia della povertà nei prossimi anni in Europa con il conseguente aumento del malessere sociale. Credo che le proteste dei cittadini aumenteranno di qui a poco e spero che si passi presto dal livello dell’indignazione  a quello dell’arrabbiatura.

La prossima mossa strategica del neoliberalismo per mettere fine al potere democratico degli stati e favorire invece le oligarchie economiche si chiama Patto per l’euro, che si firmerà il 27 di giugno nel parlamento europeo.
Attraverso il Patto per l’euro i membri si compromettono ad adottare una serie di misure comuni per raggiungere la stabilità; prevede la moderazione salariale, il contenimento della spesa per le pensioni e le prestazioni sociali, la fessibilità nel lavoro e la coordinazione delle politiche fiscali per fomentare l’occupazione e controllare il deficit. Detto in altro modo il Patto per l’euro prevede la riduzione dei salari, tagli a pensioni ed aiuti statali, aumento dei contratti spazzatura, maggiore facilità e libertà per i licenziamenti, l’ingerenza degli stati più ricchi nelle politiche nazionali degli stati più poveri. Quest’ultimo punto si traduce da ormai un bel po’ nel comportamento della cancelliera tedesca Angela Merkel che impone compiti e austerità ai soci comunitari dall’alto della sua posizione egemonica nel seno dell’UE. Effettivamente il Patto per l’euro è un’imposizione dei criteri tedeschi, mitigati dalla Francia di Sarkozy.

Merkel e Sarkozy. L'amour toujours.
Questo impopolare pacchetto di misure che tanto piace ai neoliberali si struttura in diversi punti tra i quali richiamano la mia attenzione l’adeguamento dei salari alla produttività e le riforme delle finanze pubbliche.
Non sono un esperto di economia né tanto meno pretendo di esserlo, così che le mie riflessioni si basano semplicemente sull’osservazione della realtà quotidiana della gente comune. Sospetto della relazione salario/produttività e mi da la sensazione che non sia una buona notizia per i lavoratori; capisco che vuole che la retribuzione di un lavoratore sia uguale al valore di ció che produce. Non mi sembra nulla di nuovo; una volta si chiamava lavorare a cottimo. Gli esperti in materia mi spiegano che la produttività per ogni lavoratore si calcola in base alla produzione del paese; concretamente si ottiene dividendo la produzione totale per le ore totali lavorate. Il concetto mi risulta un poco astruso, ma nn credo che si possa ridurre ad un freddo calcolo un valore, si chiami produttività o quello che sia, che misura il rendimento umano che evidentemente è umano. Gli esseri umani non dovrebbero essere macchine come i robot che lavorano nelle fabbriche ad esempio, ma sembra che queste alte cariche dello stato che decidono le retribuzioni li trattino come macchine.
Non sono quindi capace riporre la mia fiducia nelle misure che queste alte cariche adottano nei loro uffici europei; non considerano i fattori umani e trattano l’essere umano come se fosse una macchina. Forse loro stessi sono macchine, macchine dentro a un corpo umano, robot che, come in un reale film Matrix, sfruttano gli esseri umani per i loro biechi interessi.
Sono quindi convinto che la relazione salari/produttività nasconde certamente un uteriore giro per eliminare alla fine i diritti dei lavoratori e per rinforzare il potere dell’oligarchia economica. Vedo ad esempio che questa misura toglie capacità di trattativa a sindacati e lavoratori, mentre d’altro canto temo che significherà veramente una riduzione dei salari reali. Di fatto stiamo già assistendo alla diminuzione della retribuzione nel settore pubblico e vediamo pure che nel settore privato la gente guadagna meno, tanto che lo stipendio di mille euro si è già trasformato nello stipendio da ottocento euro e molte grazie. Non è fantascienza; sta già succedendo.

Un altro punto che richiama la mia attenzione nel Patto per l’euro è l’impegno che assumono gli stati di riconsiderare le politiche fiscali per controllare il deficit e risanare i conti pubblici. La parola d’ordine in questo caso è austerità.
Che cosa vuol dire austerità? Purtroppo lo stiamo verificando sulla nostra pelle. Austerità significa diminuzione dei salari, tagli alle prestazioni sociali, tagli alla sanità pubblica, tagli alla ricerca, tagli alle infrastrutture, tagli alla cultura e tagli all’educazione. Finora a nessuna alta carica è venuto in mente di tagliare la spesa militare, le eufemistiche missioni di pace, o di porre un freno agli sprechi dell’amministrazione; in questo modo si risparmierebbe sufficiente denaro per garantire le pensioni ad esempio. Si tratta di un’austerità discutibile perché ricade sulla maggioranza dei cittadini e diventa ancora più odiosa se prendiamo in considerazione che i veri responsabili della situazione di crisi ed instabilità non sono i cittadini ma gli speculatori e le banche, quelle banche che sono state salvate dalla bancarotta grazie al denaro pubblico, il denaro di tutti quanti. Stiamo pagando la fattuta della crisi ed oltretutto ci viene imposta l’austerità.

In questo piano contorto per garantire la stabilità dell’euro gli stati hanno bisogno di nuove entrate ed il neoliberalismo ha già la risposta: privatizzazione. In questi ultimi anni stiamo assistendo a una nueva ondata di privatizzazioni di compagnie nelle quali lo stato partecipa direttamente; in Spagna è già iniziata la privatizzazione dei treni, degli aeroporti e delle lotterie di stato. In Italia il governo attuale pretendeva di privatizzare l’acqua, ma la mobilitazione della gente ha bloccato recentemente tale sproposito. Grazie ai referendum che registrarono una partecipazione massiva l’acqua sarà ancora un bene pubblico.
Ciò nonostante le  oligarchie del potere economico si stanno già fregando le mani grazie a questo succulento banchetto dal quale è stata esclusa ancora una volta la gente comune. Come cigliegina sulla torta stiamo sperimentando l’aumento delle imposte indirette, prima di tutte l’IVA che qualcosa mi dice che aumenterà nuovamente nei prossimi anni
I prezzi aumentano, i salari diminuiscono, mentre l’oligarchia del denaro continua ad essere sulla cresta dell’onda. Non ho il minimo dubbio che la classe media sparirà nel futuro e che assistiremo ad una netta separazione tra una maggioranza di sfruttati, senza troppe risorse, e una minoranza di sfruttatori ai quali le risorse avanzeranno. Se la collettività non reagisce in maniera decisa, questo è lo scenario più probabile.
Tutto ciò succederà grazie anche alle misure che le alte cariche che si riuniscono nei palazzi dell’UE prendono per far fronte alla crisi e recuperare l’economia. Il Patto dell’euro è una di esse. In realtà stanno concedendo maggiori poteri al neoliberalismo, ossia alle banche, alle multinazionali, agli speculatori, alle grandi compagnie, togliendoli alla collettività.
Il patto dell’euro è un nuovo attacco dell’oligarchia neoliberale alla sovranità dei popoli. È un ulteriore passo verso il consolidamento del nuovo ordine mondiale che tanto piace ai lider europei e ad Obama.

Credo sinceramente che in tutto questo processo che metteranno in atto i vari governi nazionali ma dietro al quale si nasconde la mano dei poteri macroeconomici i cittadini perderanno benessere, giustizia, livello di vita e diritti personali e sul lavoro. Oggigiorno un gruppo di persone senza scrupoli che riconoscono il solo potere del denaro e dei mercati sta violando le democrazie.
È un panorama abbastanza oscuro, ma c’è ancora una via d’uscita. In questi momenti suonano come un ritornello nella mia mente le famosissime parole: el pueblo unido jamás será vencido. El pueblo unido jamás será vencido. El pueblo unido jamás será vencido.
Affinché la gente si unisca è necessario spiegare che cosa sta succedendo nei palazzi del potere e che l’informazione ufficiale tace. Bisogna dare informazioni sulle odiose misure che si stanno adottando come il Patto dell’euro. Informare, riempire le strade, prendere una chiara posizione, resistere e se è necessario lottare.
Personalmente credo che la situazione sia ormai così tremendamente critica che bisogna iniziare a organizzare una forma di resistenza post-pacifista. Non credo che l’indignazione ed il dialogo siano sufficienti. La collettività viene privata dei suoi diritti e una minoria sta ottenedo il controllo del mondo attraverso il controllo dell’economia.
Fino a quando la collettività sopporterà questi attacchi senza rispondere?
La prossima notizia che mi piacerebbe leggere sul Patto per l’euro è che l’UE vi ha renunciato in favore di misure che puntino al benessere pubblico, ma sono sicuro che il mio desiderio non si compirà. Il 27 di giugno verrà firmato il Patto per l’euro e semplicemente leggeremo una breve nota stampa che ci informerà che la collettività è un po’ più schiava del capitale.
Fino a quando i popoli sopporteranno questi attacchi senza rispondere?



12/06/11

La sporcizia dei mozziconi, esempio di inciviltà.

Sono un fervente paladino delle libertà individuali, quando non si scontrano con il buon senso e con il rispetto verso gli altri.
Credo che ognuno con la propria energia od il proprio corpo abbia il diritto di fare ciò che creda opportuno senza censure esterne. Sono così convinto di questo che ad esempio considero che l’eutanasia sia una forma di libertà personale. Se qualcuno liberamente vuole interrompere la sua vita, non vedo alcuna ragione per la quale debba essere criminalizzato. Alla fin fine esitono già delle forme di assassinio permesse dalla legge come l’uso dei pesticidi in agricoltura o metodi di suicidio lenti come il consumo d’alcool o di tabacco.
Se sono libero di suicidarmi lentamente, un giorno dopo l’altro, accendendo una sigaretta che mi avvelena con migliaia di sostanze tossiche, perché invece non posso decidere di praticarmi l’eutanasia? Al mondo ci sono molte contraddizioni la cui esistenza nasconde sempre ragioni economiche.

Nella mia difesa delle libertà personali non criminalizzerò i fumatori, anche se personalmente credo che fumare sia una sciocchezza.
Oguno è libero di fumare, ma certamente non è libero di essere un maleducato.
Stamattina stavo facendo una passeggiata lungo la spiaggia per parlare con il sole ed ho trovato vari mozziconi buttati nella sabbia o tra le rocce. Mi trovavo in una spiaggia protetta, in un luogo che è riserva della biosfera, ma questo non aggiunge gravità alla cosa. I mozziconi gettati in spiaggia sono una dimostrazione d’inciviltà e di maleducazione in una spiaggia dei Caraibi come  nella triste Barceloneta, la sporca e puzzolente spiaggia di Barcellona.

Il filtro delle sigarette è fatto di acetato di cellulosa, una fibra sintetica che NON è biodegrdabile e che durante la sua produzione viene trattata chimicamente con acidi tossici come l’acido acético.
I mozziconi impiegano fino a dieci anni per decomporsi e non si eliminano del tutto perchè procedono da un derivato del petrolio.
Oggigiorno sono una delle principali fonti di inquinamento di fiumi, mari e dell’acqua in sè; rappresentano più della quarta parte della sporcizia che si trova sulle spiagge, concretamente quasi il 30%. Sono stati trovati mozziconi nello stomaco di diverse speci marine oltre che di uccelli terrestri.
Come se questo non fosse sufficiente, nei mozziconi troviamo abbondanti tracce di sostanze tossiche come piombo, arsénico, cadmio, ammoniaca, uretano, acido cloridrico, catrame, acetona, mercurio ed altre ancora.
Questi veleni si liberano in contatto con l’acqua e diventano così un serio pericolo per la salute umana e la biodiversità. Infatti un solo mozzicone può inquinare fino a otto litri di acqua; è facile quindi capire quale sia la sua pericolosità per fiumi e mari, ma anche per le falde acquifere dove questi veleni si infiltrano. D’altra parte bisogna anche risaltare che i mozziconi sono la principale causa degli incendi forestali, di modo che non sono nefasti solo per l’acqua,ma anche per i boschi e la terra.

Ognuno ha il diritto di avvelenarsi con le sigarette; è un’opzione di libertà personale Tuttavia questa opzione non debe diventare un’attacco alla salute altrui né alla salute dell’ambiente. Ognuno ha il diritto di essere un fumatore, ma non di essere un incivile e un maleducato. Chi lascia i mozziconi sulla spiaggia o li tira per terra non solo è un fumatore, ma anche un maleducato, un incivile e compie un attentato alla salute degli altri e dell’ambiente. Sono convinto che la maggior parte dei fumatori non è cosciente delle conseguenze del gesto di lanciare il mozzicone perché ignorano i fatti.

A tutti questi fumatori incoscienti e che non vogliono essere incivili voglio consigliare il metodo Margus, un metodo assai rispettoso nei confronti dell’ambiente e della salute altrui. Il metodo margus è per fumatori incalliti, si tratta di portare sempre con sè un miniposacenere con coperchio. Questo miniposacenere con coperchio si trova dal tabaccacio ma anche dai cinesi. Si può usare dappertutto; con il metodo Margus il fumatore incallito si trasforma in fumatore cosciente e non lascia sporcizia inquinante sui marciapiedi né sulla spiaggia.

Quindi se sei fumatore, pensa nelle conseguenze del tuo semplice ed incosciente gesto, considerando anche il fatto che ci sono milioni di persone come te che lo ripetono decine di volte al giorno su tutto il pianeta. Pensa a quanto inquini se non fai attenzione ai tuoi mozziconi.
Usa il semplice metodo Margus, il miniposacenere portatile e riutilizzabile; lo vendono dal tabaccaio o nei bazar cinesi per poco. Essere fumatore non deve condurti all’inciviltà e alla maleducazione.  In questo modo forse non ci sarà più bisogno di promulgare ulteriori leggi che limitino la tua libertà di suicidio, libertà per la quale hai il mio completo appoggio dal momento che ognuno con la propria energia e il proprio corpo è libero di fare ciò che crede opportuno.

03/06/11

Shock economy, l'ascesa del capitalismo dei disastri -Naomi Klein, documentario completo

Basato nel libro di Naomi Klein, Shock economy, l'ascesa del capitalismo dei disastri parla dell’auge del capitalismo del disastro. Questa teoria economica consiglia ai governi di creare ed approfittare dei periodi di crisi economica, delle guerre, dei disastri naturali, degli attacchi terroristici e delle epidemie per ridurre gli interessi pubblici e portare a termine riforme a favore del libero mercato che in altro modo non sarebbero accettate dalla popolazione. Sono misure assolutamente spietate che si sono potute imporre solo attraverso la paura, la forza e la repressione.

Il documentario individua l’origine di questo selvaggio capitalismo nelle dure teorie del premio Nobel per l’economia Milton Friedman e nella loro posteriore applicazione in tutto il mondo, dalle dittature di Cile o Argentina degli anni ’70 alla Gran Bretagna di Margaret Thatcher, alla Russia di Yeltsin o alle recenti invasioni neoconservatrici di Afganistan e Iraq.

Di fronte alla grave crisi mondiale come quella presente, oggigiorno più che mai c’è bisogno di un’alternativa al neoliberalismo applicato indiscriminatamente in tutto il mondo negli ultimi 60 anni. Proprio come disse Donald Rumsfeld: “Milton Friedman è l’incarnazione di una verità: che le idee hanno delle conseguenze” Vista l’influenza che queste nefaste teorie ebbero e le terribili conseguenze che hanno provocato, l’interpretazione che Shock economy ci da degli avvenimenti storici merita di essere diffusa al massimo.

(traduzione della pagina in Fb del documentario) 

Il documentario è in inglese con sottotitoli in spagnolo.