PIGS |
Forse non ci piace essere un paese di second'ordine alla stregua della Spagna o del Portogallo, ma in questi giorni stiamo vedendo che lo siamo. Non si può più fare finta di nulla.
Qualcuno si era anche affrettato a dire che i PIGS erano Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna, motivo per il quale venne subito coniato il termine GIPSI che include anche il Bel Paese.
Certo noi abbiamo Leonardo, Michelangelo, Vivaldi e Venezia. Diamo lezioni di stile e di cucina al mondo intero, ma tutto questo ai misteriosi agenti del mercato globalizzato non interessa. Per loro Venezia è un giro d'affari su cui mettere le mani, proprio come Leonardo e Caravaggio sono musei da privatizzare.
I piani liberticidi dell'elite neoliberale non risparmiano assolutamente nessuno e non hanno un colore politico. Non sono di destra o di sinistra, semplicemente sono.
Le bastonate dei neoliberali, si chiamino Moody's o Trichet, Marcegaglia o Marchionne, arrivano a tutti, anche ai simpatici e gustosi italiani. Lo stiamo vedendo in questi giorni.
Le parti sociali, i sindacati da tempo ormai sono lontani dalla realtà lavorativa dei cittadini e si occupano solamente di mantenere i loro privilegi, proprio come la casta politica. Ormai hanno perso credibilità.
Di solito la gente pensa che le cose brutte, come le malattie ad esempio, succedono sempre agli altri. Succedono sempre agli altri, finché non succedono a noi. Qualcuno sta sempre peggio, finché un bel giorno si scopre che quelli che stiamo peggio siamo noi. La Grecia era la Grecia e il Portogallo era il Portogallo; no, l'Italia ha un sistema bancario solido, il debito è rimasto in casa, siamo creativi.... eppure ora tocca all'Italia.
Pensavamo forse di essere indenni da gravi attacchi alla sovranità popolare, perché Tremonti è un'agente dell'elite? Crediamo nel cambio di governo che ci salva dai cattivoni? Occhio che Bersani, altra marionetta teleguidata, ha già parlato di privatizzazioni, uno dei cavalli di battaglia del neoliberalismo.
D'altro canto lo disse Obama durante il discorso davanti al parlamento britannico: il Nuovo Ordine Mondiale non è ideologico, le ideologie se le pappa perchè nel New World Order comanda il mercato.
Ci siamo: è arrivato il nostro momento. Sono arrivate le prime vere bacchettate dei mercati, degli speculatori, degli oligarchi che pretendono di spazzare via gli stati e le democrazie nazionali. Finora ci hanno lasciato in pace perché dovevano rovinare i paesi periferici, ma questa parte del piano è già a buon punto. E' vox populi che la bancarotta della Grecia è solo questione di tempo.
Ci siamo: l'Italia insieme alla Spagna è entrata ufficialmente nella trituratrice neoliberale. Prossimamente, oltre ai tagli già annunciati, vedremo aumentare l'IVA, si presenterà un nuovo giro di svendite di beni statali, ossia del popolo, all'avida elite, la classe media inizierà a impoverirsi seriamente mentre i grandi capitali si incrementeranno, si guarderà all'UE per portare avanti riforme strutturali. Insomma l'Italia è pronta per la dittatura neoliberale del Nuovo Ordine Mondiale.
Il governo -ma non importa che sia questo governo, gli altri farebbero la stessa cosa- ha detto che lavorerà per introdurre nella Costituzione il principio di equilibrio dei conti pubblici, come vuole l'odioso patto dell'euro, la tremenda offensiva neoliberale recentemente approvata nel seno della Heil-Merkel Ue. Ebbene si, una modifica della Costituzione. Ma il parlamento lavorerà anche per sancire un altro principio, il principio di libertà, che stabilisce che per i soggetti economici e per le aziende tutto è permesso, meno ciò che non è permesso dalla legge. Tutto è permesso, meno ciò che non è permesso dalla legge. Pericolosissimo concetto che porterà il mercato a farla da padrone assoluto.
Ci siamo: la stretta del neoliberalismo è approdata in quello che un tempo fu la Serenissima, ma anche in Piazza della Signoria, a Trinità dei Monti o nella valle dei Templi.
Ci siamo quindi il Nuovo Ordine Mondiale è qui. Questa volta il cancro non ce l'ha il vicino di casa. Questa volta ce l'ha l'Italia.
Le bastonate dei neoliberali, si chiamino Moody's o Trichet, Marcegaglia o Marchionne, arrivano a tutti, anche ai simpatici e gustosi italiani. Lo stiamo vedendo in questi giorni.
Le parti sociali, i sindacati da tempo ormai sono lontani dalla realtà lavorativa dei cittadini e si occupano solamente di mantenere i loro privilegi, proprio come la casta politica. Ormai hanno perso credibilità.
Di solito la gente pensa che le cose brutte, come le malattie ad esempio, succedono sempre agli altri. Succedono sempre agli altri, finché non succedono a noi. Qualcuno sta sempre peggio, finché un bel giorno si scopre che quelli che stiamo peggio siamo noi. La Grecia era la Grecia e il Portogallo era il Portogallo; no, l'Italia ha un sistema bancario solido, il debito è rimasto in casa, siamo creativi.... eppure ora tocca all'Italia.
Pensavamo forse di essere indenni da gravi attacchi alla sovranità popolare, perché Tremonti è un'agente dell'elite? Crediamo nel cambio di governo che ci salva dai cattivoni? Occhio che Bersani, altra marionetta teleguidata, ha già parlato di privatizzazioni, uno dei cavalli di battaglia del neoliberalismo.
D'altro canto lo disse Obama durante il discorso davanti al parlamento britannico: il Nuovo Ordine Mondiale non è ideologico, le ideologie se le pappa perchè nel New World Order comanda il mercato.
Ci siamo: è arrivato il nostro momento. Sono arrivate le prime vere bacchettate dei mercati, degli speculatori, degli oligarchi che pretendono di spazzare via gli stati e le democrazie nazionali. Finora ci hanno lasciato in pace perché dovevano rovinare i paesi periferici, ma questa parte del piano è già a buon punto. E' vox populi che la bancarotta della Grecia è solo questione di tempo.
Ci siamo: l'Italia insieme alla Spagna è entrata ufficialmente nella trituratrice neoliberale. Prossimamente, oltre ai tagli già annunciati, vedremo aumentare l'IVA, si presenterà un nuovo giro di svendite di beni statali, ossia del popolo, all'avida elite, la classe media inizierà a impoverirsi seriamente mentre i grandi capitali si incrementeranno, si guarderà all'UE per portare avanti riforme strutturali. Insomma l'Italia è pronta per la dittatura neoliberale del Nuovo Ordine Mondiale.
Il governo -ma non importa che sia questo governo, gli altri farebbero la stessa cosa- ha detto che lavorerà per introdurre nella Costituzione il principio di equilibrio dei conti pubblici, come vuole l'odioso patto dell'euro, la tremenda offensiva neoliberale recentemente approvata nel seno della Heil-Merkel Ue. Ebbene si, una modifica della Costituzione. Ma il parlamento lavorerà anche per sancire un altro principio, il principio di libertà, che stabilisce che per i soggetti economici e per le aziende tutto è permesso, meno ciò che non è permesso dalla legge. Tutto è permesso, meno ciò che non è permesso dalla legge. Pericolosissimo concetto che porterà il mercato a farla da padrone assoluto.
Ci siamo: la stretta del neoliberalismo è approdata in quello che un tempo fu la Serenissima, ma anche in Piazza della Signoria, a Trinità dei Monti o nella valle dei Templi.
Ci siamo quindi il Nuovo Ordine Mondiale è qui. Questa volta il cancro non ce l'ha il vicino di casa. Questa volta ce l'ha l'Italia.
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