NO all'euro franco-tedesco |
Il 9 di dicembre si celebra la riunione del Consiglio Europeo che i media di (dis)informazione si sono già incaricati di definire come il summit per salvare l’euro dal disastro. I poteri finanziari e politici stanno da tempo diffondendo tra la popolazione attraverso le loro agenzie di stampa e la televisione quel temore a risvolti drammatici che ci fanno abbassare la testa ed accettare qualsiasi misura liberticida. Non è fantasia; il nanetto Sarkozy si è rivolto ai francesi parlando di rifondazione della UE e la heil Merkel al Bundestag dichiarando che l’euro è l’unica opzione possibile per evitare che l’Europa si spezzi e che tutti i cittadini cadano in un terribile abisso.
Tuttavia io sono cittadino europeo e non trovo che l’euro mi abbia fatto particolamente del bene. Prima ancora che la moneta unica entrasse in circolazione il governo mi mise le mani nelle tasche per rispettare non so quali criteri di convergenza; quando poi mi diedero i nuovi biglietti scoprii che dall’oggi al domani tutto era diventato più caro di circa il 20%. L’UE aveva imposto un cambio spropositato per certi paesi come l’Italia, la Spagna o il Portogallo che ci fece svegliare un bel giorno con meno potere d’acquisto mentre loro –Germania e Francia- conservarono il loro status. Mentre i paesi del nord mantenevano la loro ricchezza, quelli del sud iniziarono a capire che li avevano presi per i fondelli.
Con il trascorrere degli anni le cose sono peggiorate per la gente fino a sboccare nella situazione attuale quando l’appartenenza alla zona euro sta privando la gente dei pochi beni che ha guadagnato con il sudore della fronte. Mi sembra evidente che al cittadino comune l’euro non fa bene. Ma allora sorge una domanda spontanea: perché il nanodittatore Merkozy si impegna a tutti i costi nella difesa dell’euro?
La risposta come tante altre di questa crisi finanziaria si trova negli uffici dei dirigenti delle banche tedesche e francesi. Il nano e la dittatrice vogliono salvare dalla bancarotta le loro banche che prestarono grandi somme di denaro senza garanzie agli altri paesi europei mediante operazioni finanziarie che se fossero investigate rivelerebbero la loro illegalità.
Oltretutto dietro a queste operazioni illegali chi c’è? C’è Goldman Sachs, la banca USA con cui collaborarono tra gli altri Mario Draghi, attuale governatore della BCE, Mario Monti, attuale primo ministro del governo golpista dell’Italia e Lukas Papademos primo ministro della Grecia. Oltretutto Mario Monti è ancora stipendiato da Goldman Sachs che pretende di diventare ufficialmente la futura banca mondiale del capitalismo globalizzato e che opera nell’ombra come se già lo fosse. Non mi meraviglia che il fantoccio yeswecan Obama faccia pressione sull’UE affinché salvi l’euro perché al contrario si scatenerebbe una crisi molto più ampia anche verso il sistema finanziario americano.
È chiaro che tutti quei politici che chiedono sacrifici alla popolazione, che impongono tagli allo stato del benessere, che prospettano scenari globali disastrosi solo vogliono salvare le loro banche e le loro imprese e per farlo portano alla bancarotta stati interi, vedasi la Grecia. La Germania e la Francia non dubitano di portare al fallimento gli altri paesi europei pur di salvare le proprie banche ed aziende. Banche ed aziende sono le uniche ad avere tratto beneficio da quest’invenzione liberticida chiamata euro. I cittadini comuni invece hanno perso benessere.
La Germania ha bisogno dell’euro più degli altri; ha bisogno di una moneta unica che gli altri stati non possano controllare affinché le sue esportazioni non siano influenzate negativamente dalla svalutazione delle altre monete. Ha bisogno che gli altri stati europei non possano emettere la loro propria moneta, cosa che in ultima analisi vuol dire mantenere la propria sovranità. La Germania ha una vocazione dittatoriale e lo sta dimostrando ancora una volta. La Francia la segue da vicino perché non vuole rinunciare ad avere una posizione egemonica nella nuova e futura federazione europea. Tuttavia c’è da ricordare che la volontà tedesca di controllare l’Europa ci è costata assai cara agli europei non molto tempo fa.
Perché invece la Grecia, il Portogallo, l’Italia ed il resto di paesi europei che chiaramente stanno pagando molto caro il conto dell’euro e i cui cittadini sono privati di benessere e democrazia insistono a salire sulla carovana della moneta unica? Perché i loro governanti sono vili servi del capitale; non servono il popolo ma gli interessi delle banche e delle aziende, Monti e Papademos in prima fila. Non c’è dubbio, in Spagna è appena stato eletto il conservatore Mariano Rajoy; la prima cosa che ha fatto è stata una riunione con i banchieri del suo paese, poi con i rappresentanti degli imprenditori e per ultimo con le parti sociali. Chiarissimo, no?
Alle multinazionali ed alle banche interessa un mondo globalizzato con una moneta unica che loro controllino. Gli interessa avere ai loro piedi paesi interi per salassarli, per vendergli prodotti e per indebitarli a più non posso; per questo collocano la loro gente, vili servi del capitale, nei posti di comando e non gliene frega niente delle regole democratiche come è successo con il colpo di stato in Italia.
Al grande capitale interessa che l’euro continui in circolazione perché il grande capitale è transnazionale e quando ha divorato tutto quello che ha vicino vuole divorare ancora. Al cittadino comune invece interessa agire localmente secondo la cosiddetta economia reale che non ha pretese di espansione mondiale né di globalizzazione. L’economia reale è quella che viviamo quotidianaente e che ci permette di accedere ad un casa, a prodotti di qualità, alla sanità e all’educazione pubblica, proprio a tutto quello che l’arrivo dell’euro dei banchieri e delle multinazionali ha messo in pericolo.
Certamente a me l’euro franco-tedesco non serve...e a te?
Meditate gente, meditate...
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