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13/12/11

Karl-Theodor zu Guttenberg dal plagio all’UE


Guttenberg
Da tempo ormai non ho dubbi sul fatto che la clase politica rappresenta un lobby,  una casta, e che funciona come tale. I membri di un lobby si proteggono, si aiutano, si fanno favori, preservano i loro interessi a scapito della collettività ed i politici non sono da meno. Se nel caso del settore privato non mi sembra un comportamento reprovevole, a meno che i loro atti non significhino una violazione dei diritti fondamentali delle persone come sta succededo ad esempio con il lobby finanziario neoliberale, nel caso del pubblico mi sembra una vera e propria aberrazione. Un buon politico dev’essere al servizio della collettività e non dei suoi interessi privati. Dovrebbe essere un cittadino come gli altri considerando che la democrazia è il governo del popolo, dal popolo, per il popolo come disse Lincoln.

Per questo quando vengo a conoscenza di uno di questi tramini sottobanco di cui sono protagonisti tutti i politici, indipendentemente dallo schieramento e dal paese a cui appartengono, mi sento specialmente preso per i fondelli.
L’Italia è specialista nell’avere politici mafiosi e corrotti, ma il clientelismo è una caratteristica di tutto l’homo politicus.

Qualcuno ricorderà lo scandalo che obbligò a dimettersi nel mese di marzo l’allora ministro della difesa tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg perché si scoprì che aveva plagiato la sua tesi dottorale. Peccata minuta rispetto ai casi nostrani eppure lasciò l’incarico ministeriale.
Il signor copione però, trascorsi appena pochi mesi, ha già trovato un altro impiego. In questi tempi in cui i politici ci chiedono sacrifici e la disoccupazione in Europa supera il 16%, lui e quelli come lui non rimangono disoccupati a lungo come invece succede ai comuni mortali. Il signor copione è stato assunto  nientepopodimeno che dall’UE in qualità di consigliere per promuovere l’utilizzo libero di internet in paesi con regimi autoritari, una posizione che non esisteva ed è stata creata recentemente all’interno dell’agenda digitale europea. A quanto pare Karl-Theodor zu Guttenberg non è un comune mortale e ne sa parecchio dell’utilizzo di internet.

Ecco, io invece credo di avere sbagliato tutto nella vita; dovevo fare il politico!

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