No all'euro! |
L’1 gennaio 2002 l'euro entrò fisicamente in circolazione in 12 stati europei e iniziò così una delle più grandi truffe ai danni dei cittadini da parte delle banche e dei lobby del potere economico. Ammetto che allora fui uno di quegli sciocchi che con entusiasmo salutarono l'arrivo della moneta unica, anche se già dopo pochi mesi notai che qualcosa non andava bene. Infatti tutti si resero conto che i prezzi erano saliti e che l'euro invece di un'opportunità era un inganno, ma era troppo tardi per tornare indietro. Demmo la colpa agli arrotondamenti o all’eccessivo tasso di conversione, ma di qualunque cosa si trattasse in realtà tutti vedemmo come la nostra valuta nazionale in euro valeva improvvisamente meno e come quindi eravamo più poveri.
Entro pochi giorni l'euro compie 10 anni, circolando in 17 paesi mentre altri fanno la coda per aderire all’eurodisastro. Nel bel mezzo della crisi provocata dagli agenti neoliberisti la moneta unica sta perdendo sempre di più popolarità tra ampi settori di cittadini, mentre coloro che ne traggono beneficio, cioè l'industria, la finanza e le multinazionali, continuano a difenderlo con la complicità dei governanti burattini come la Heil Merkel, il nano Sarkozy, i banchieri Monti e Papademos e il recente eletto zerbino hergestellt in Deutschland Rajoy.
La Commissione Europea pochi giorni fa ha annunciato ufficialmente che non festeggerá il decimo anniversario dell'introduzione dell’eurotruffa e immagino che nessuno pensi di farlo, considerando quello che sta accadendo in Europa dove la sensazione dell’inganno è stata sostituita dalla certezza che siamo le vittime di una truffa perpetrata da banche, aziende e politici neoliberlali globalisti.
Questa certezza è confermata da alcuni dati terrificanti che la Ocu, un’organizzazione spagnola dei consumatori, ha pubblicato in questi giorni e che dimostrano come grazie all’eurotruffa il costo della spesa è aumentato tre volte rispetto all'aumento dei salari dopo l'entrata in vigore dell'euro.
I salari sono aumentati del 14% in 10 anni, mentre i prezzi al consumo si sono incrementati in tutti i settori fino ad arrivare al +32% nella zona euro. In Spagna la Ocu specifica che la spesa alimentare di una famiglia media è salita da 4600€/anno a 6400€/anno, il che significa un incremento del 48%. Concretamente indica che cosa è successo nel caso di alcuni generi di prima necessità: pane +85%, uova +114%, latte +48%, riso +45%, patate +116%, olio +33%.
Non si salvano neanche le case il cui prezzo è aumentato del 66% o i trasporti che hanno sommato incrementi che oscillano tra il 45 e il 58%, tutto ciò senza contare i recenti aumenti causati dai tagli vergognosi imposti dalle politiche neoliberiste. Per il trasporti la Ocu indica un aumento del 45% per i treni, del 48% per gli autobus, del 58% per il trasporto urbano e dell’82% per i carburanti. Non conosco i dati dell’Italia, ma sono sicuro che la situazione è assai simile e comunque vale l’informazione dell’aumento medio del 32% dei prezzi nell’eurozona.
Il 1 ° gennaio l'euro compie 10 anni...auguri e zero di questi giorni.
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