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20/04/11

I farmaci per la osteoporosi aumentano il rischio di frattura ossea.


Oggi voglio lodare ancora una volta le meraviglie della medicina ufficiale, la religione medica come la definisco.
L’osteoporosi è una malattia che provoca la decalcificazione delle ossa e che ovviamente possiede il suo corrispondente trattamento famacologico. La chimica, amica dell’ammalato, in questo caso lo soccorre con i bifosfonati, uno dei tanti composti di sintesi artificiale che rendono amena la nostra vita.
Da tempo l’assunzione di questi farmaci si mette in relazione con lesioni alle ossa in casi di trattamenti odontologici, un problema che viene definito osteonecrosi della mandibola (foto2). Le medicine che servono per curare la osteoporosi, una patologia ossea, causano problemi ossei alla mandibola. Impressionante!

Come se non bastasse per mettere in evidenza le tremende contraddizioni dei farmaci allopatici i cui benefici vengono costantemente offuscati dagli effetti secondari, ora risulta che i bifosfonati aumentano considerevolmente il rischio di frattura del femore.
I farmaci che pretendono di curare problemi di decalcificazione e quindi di rottura delle ossa aumentano il rischio di frattura, ossia di rottura, del femore.
È come se un antipiretico provocasse un aumento della febbre o un analgesico un aumento del dolore.

L’Agenzia Europea per i Medicinali, dietro la quale si celano i laboratori che fabbricano questi miracoli chimici, ha confermato la relazione diretta tra i farmaci per l’osteoporosi e la frattura del femore. L’agenzia indica che tutti i medicinali che contengono bifosfonati dovranno includere nel bugiardino un avvertimento sul rischio di frattura.
Immagino che questo portento della medicina ufficiale ha distrutto il femore ad un numero di pazienti sufficiente per stilare una statistica. Immagino anche che i laboratori vogliano mettere le mani avanti in caso di una class action che chieda loro responsabilità. Per questo interviene l’agenzia, altrimenti non ho il minimo dubbio che avrebbero taciuto ancora.
La stessa agenzia ha puntualizzato in un comunicato stampa che i vantaggi di questi farmaci per il trattamento e la prevenzione dei disturbi ossei superano comunque i rischi.
Questo equivale a dire che se qualcuno si rompe le ossa a causa di un trattamento che previene la decalcificazione e quindi la rottura delle ossa, ecco non fa niente! Ma del resto cosa sono un po’ di femori o anche rotti? Non succede nulla se un bel po’ di anziani per questo perdono la mobilità. In fin dei conti se muoiono mille persone, ma se ne salvano mille più una il farmaco è utile.

Mi chiedo che menti contorte e quali svergognati sono capaci di dire certe cose e poi dormire tranquilli di notte. Mi chiedo anche come sia possibile che un vasto pubblico appoggi la medicina chimica quando è ormai ovvio che danneggia più di quanto pretenda di curare. Per capirlo basta leggere gli effetti secondari di qualsiasi medicina allopatica. Mi chiedo perché non si promuovono le medicine tradizionali, naturali, ancestrali che per millenni hanno curato l’essere umano. Mi chiedo pure perché nessuno brucia in piazza questa gentaglia.
Mi chiedo tutto questo, ma oggi non mi amareggerò il giorno con faccende di cui conosco già la risposta.
Oggi voglio solo applaudire ancora una volta i miracoli della medicina ufficiale.

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