Da tempo ormai il buon senso ce lo diceva, ma ora è ufficiale per la seconda volta, visto che una non bastava: i cellulari alterano l’attività cerebrale.
Molte persone quando usano il cellulare soffrono lievi o forti mal di testa e questa evidenza doveva già di per sè allertarci della loro pericolosità. Tuttavia nelle nostre società se non esiste uno studio ufficiale che conferma quello che già spiega una semplice osservazione, nessuno si prende le cose sul serio. Coloro che da anni avvisano del pericolo che implica l’uso dei telefonini vengono chiamati allarmisti o trogloditi, ma sono contento di essere un troglodita, poiché l’osservazione ci ha dato ancora una volta la ragione.
Questi apparecchi sono diventati indispensabili, addirittura sono uno status symbol grazie a campagne di marketing perfettamente orchestrate. L’industria della telefonia continua a fare soldi a palate inondando il mercato di telefoni sempre più sofisticati quanto inutili. Ora si vuole addirittura promuovere l’uso dei telefonini tra i bambini più piccoli, anche se si sa che i bambini insieme agli anziani sono il gruppo maggiormente a rischio dal momento che assorbono più radiazioni; i bambini ne assorbono quasi il doppio come si vede nella foto.
Quello che finora era abominevole perché rappresentava un ulteriore esempio del consumismo globalizzato, ora lo è ancora di più perché si trasforma ufficialmente in un altro attacco alla salute umana in nome del beneficio economico.
Chi ama l’evidenza scientifica aveva già lo studio corrispondente che dimostrava che quando usiamo il cellulare la regione del cervello che si trova più vicina alle orecchie viene colpita. Visto che un solo studio a quanto pare non è sufficiente e che senza questi studi molti esperti rimarrebbero senza lavoro, ne è stato fatto un altro per verificare che il primo non fosse un bluff. Il risultato ancora una volta parla chiaro. Concretamente è stato dimostrato di nuovo che le zone che si trovano più vicine all’antenna del telefonino, ossia la corteccia bifrontale ed il lobo temporale, aumentano in maniera anómala la propria attività. Questo aumento oltretutto è proporzionale alla quantità di radiazione emessa.
La conclusione alla quale arrivano un’altra volta i ricercatori è chiara: le radiofrequeze dei cellulari alterano il cervello umano, cosa che certamente non è salutare.
Tutto ciò che altera il funzionamento del nostro sistema psicofísico non è salutare.
Fonte: rivista D-Salud nº137
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